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Proprio come succede alle malattie guarite, anche i peccati perdonati possono lasciare degli strascichi. Sono le cosiddette pene temporali, cioè l’effetto che resta delle nostre cattive condotte. Esempi classici sono la cicatrice, residuo di una ferita che si è chiusa, o i due amici che litigano e poi si riconciliano senza però che il clima torni a essere quello di prima del bisticcio. La Chiesa però in circostanze speciali offre la possibilità di vedersi cancellare le pene temporali. Lo fa attraverso le indulgenze. Il nuovo episodio di Taccuino celeste spiega cosa sono, come si ottengono e perché sono state tra le cause della frattura da cui nacque la Riforma protestante.
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Tante persone recitano il Padre Nostro a Messa tenendosi per mano. La Chiesa però pur non proibendolo esplicitamente, lo sconsiglia. Il nuovo episodio di Taccuino celeste si sofferma appunto sui gesti consentiti ai fedeli durante l’Eucaristia, a cominciare dallo scambio della pace.
Taccuino celeste è un podcast dedicato ai temi della fede, a cosa crede chi crede.
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Pentecoste, che quest’anno “cade” il 19 maggio, è una delle solennità più importanti dell’anno liturgico. Arriva cinquanta giorni dopo la Pasqua e vi si celebra la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e Maria riuniti nel Cenacolo. Il nuovo numero di Taccuino celeste si concentra appunto sulla storia e il significato di quest’evento che segna la nascita della Chiesa. Ma spazio anche alla riflessione su una frase durissima di Gesù: «A chi bestemmierà lo Spirito Santo non sarà perdonato». Cosa vuol dire?
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Le più celebri apparizioni sono sicuramente quelle di Lourdes e Fatima ma nel corso della storia la Madonna si è manifestata più volte e in posti differenti. Ma come si fa a capire se si tratta davvero di presenze mariane o non, invece, di fantasie o invenzioni? Quali sono dunque i criteri per capire l’autenticità dei messaggi della Vergine? Il tema è al centro del nuovo numero di Taccuino celeste, il podcast di Avvenire dedicato ai temi della fede, a cosa crede chi crede.
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Maggio, come si sa, è il mese dell’esplosione della primavera, dei matrimoni e, nella vita della Chiesa cattolica, della Vergine Maria. Il nuovo episodio di Taccuino celeste spiega perché, approfondendo anche la storia della preghiera più tipica di questo periodo cioè il Rosario, ingiustamente considerata come adatta alle sole persone anziane. Sono tanti, in realtà, i ragazzi e le ragazze che la recitano quotidianamente.
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Lo ripetiamo al termine di ogni preghiera e, un po’ banalmente lo traduciamo con l’espressione “così sia”. In realtà amen significa molto di più, vuol dire confermare la propria adesione a Cristo, è un altro modo per ribadire “io credo”. Il nuovo episodio del podcast Taccuino celeste ricostruisce la storia della parola, per la precisione un avverbio, Amen, spiega come viene usata nella Bibbia, ragiona sul perché non la si ripete al termine del Padre Nostro recitato a Messa.
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Ogni domenica il Papa si affaccia dal Palazzo apostolico per recitare l’Angelus. Insieme all’udienza generale del mercoledì, rappresenta un appuntamento settimanale fisso d’incontro con i fedeli. Nell’occasione il Pontefice tiene anche una breve catechesi sulle letture del giorno e riflette sull’attualità internazionale e della Chiesa. Al centro però resta la recita dell’Angelus. Il nuovo episodio di Taccuino celeste va all’origine di questa preghiera, ne racconta la storia e il significato soffermandosi anche sul Regina Coeli, che nel tempo pasquale sostituisce l’Angelus.
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Tra le definizioni che spesso accompagnano il cristianesimo c’è quella di essere la religione della gioia. Non potrebbe essere altrimenti visto che ad attendere il credente in Gesù, secondo le promesse dello stesso Signore, è una vita eterna all’insegna della lode a Dio e della felicità eterna. Tuttavia, i cristiani non sempre sono di buon umore, spesso anzi appaiono quasi cupi, compresi i momenti in cui dovrebbero sprizzare gioia come quando tornano al banco dopo aver ricevuto la Comunione eucaristica. Il nuovo numero di Taccuino celeste va alla radice di questi atteggiamenti, a partire dalle Scritture e dai Padri della Chiesa.
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Almeno una volta l’abbiamo sentito o detto anche noi: sono come san Tommaso, se non vedo non credo. Il riferimento è al racconto evangelico in cui Gesù appare ai discepoli la sera del giorno della sua risurrezione. Mancava però Tommaso che non credette fosse davvero Cristo salvo poi chiamarlo “Mio Signore e mio Dio” quando una settimana dopo Gesù si presentò di nuovo. Questo nuovo episodio di Taccuino celeste è dedicato appunto all’apostolo Tommaso al di là dell’episodio dell’incredulità, dal coraggioso invito a seguire Gesù («andiamo anche noi a morire con Lui») all’evangelizzazione di Persia, Siria e parte dell’India.
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Come tutti sanno Pasqua si festeggia di domenica. I cristiani però sono divisi sulla data, che ogni anno, essendo legata alle fasi lunari, cambia. In questo numero del podcast anche la risposta su come calcolare il momento della risurrezione di Cristo. Il terzo giorno dopo la morte dicono i Vangeli, però la domenica arriva due giorni appena dopo il Venerdì Santo. Sembrerebbe un errore, ma non lo è.
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Tradizionalmente è l’uomo che se ne lava le mani. Un modo per dimostrare il desiderio di allontanare da sé ogni responsabilità sulla morte di Gesù. Sarebbe però sbagliato ridurre la figura di Ponzio Pilato a quell’unico gesto. Egli è stato un uomo dalle tante sfaccettature, che si poneva domande, capace anche di grandi conversioni. Se è vero che alcune Chiese lo venerano come santo. Questo numero di Taccuino celeste ci aiuta a conoscere il prefetto della Giudea che tanta parte ebbe nel processo che condannò Gesù.
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La Via Crucis è una preghiera che viene recitata sempre ma particolarmente in Quaresima. Questo episodio del podcast ne racconta le origini, il significato e perché alcune delle sue stazioni non trovano riscontro nella narrazione dei Vangeli canonici. Spazio anche alla Via Lucis: cos’è e come si compone.
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Quaresima è un tempo privilegiato per guardarsi dentro e riflettere su cosa rende difficile il nostro rapporto con Dio. Al centro della nuova uscita di Taccuino celeste la distinzione tra peccato grave (o mortale) e peccato veniale, e l’importanza del sacramento della Confessione, cui il credente dovrebbe accedere almeno una volta l’anno.
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In Quaresima cambia la liturgia, per esempio non si canta l’Alleluja e non si recita il Gloria. Inoltre, il celebrante indossa il viola. Colore che, oltre alla penitenza, indica l’attesa, tanto da essere tipico del Tempo di Avvento. In questo numero di Taccuino celeste scopriremo perché gli artisti rifiutano il viola e cosa significano i vari colori indossati dai sacerdoti durante le diverse celebrazioni.
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Quella legata a Internet è una rivoluzione molto recente. Basti pensare che la prima mail è datata 1971 mentre l’origine del web viene fatta risalire al 1989. Pochi anni fa dunque. Eppure, molti di noi non potrebbero può farne a meno. In che modo, dunque, la rete condiziona la nostra vita? Come evitare di esserne schiavi?
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Con il segno umile e insieme solenne dell’imposizione delle ceneri, mercoledì 14 febbraio per le Chiese di rito romano inizia la Quaresima, che invece per il rito ambrosiano si apre quattro giorni dopo. Perché? E come vengono ottenute le ceneri?
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Siamo nei giorni del Festival di Sanremo, città che richiama nel nome un santo che non c’è. O almeno è un santo diverso da quello che richiama immediatamente. Ma la rassegna canora più famosa d’Italia ispira anche una domanda di fede: davvero chi canta prega due volte?
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All’inizio dell’anno molti sono andati a vedere cosa prevedono gli astrologi sull’andamento del loro segno zodiacale nel 2024. Ma qual è il pensiero della Chiesa cattolica sugli oroscopi? Il rischio di affidarsi a una “religione parallela”. La famosa formula di san Tommaso d’Aquino.
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Principio fondamentale dell’attività della Chiesa è la missionarietà. Gesù ha infatti chiamato i discepoli a portare a tutti la buona notizia della salvezza del Signore, battezzandoli. Chi sono i “fidei donum” e perché una monaca di clausura è patrona delle missioni
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Il Papa ha indetto per il 2025 un giubileo, un anno santo, in preparazione al quale il 2024 dev’essere dedicato alla preghiera. Ma pregare serve? Se sì, allora perché il Signore non ci concede la pace che invochiamo ogni giorno?
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